Sal Giampino Giano - Pareidolia | Dicembre 2016
Inizia a imbrattare muri a cinque anni, poi dipinge il suo primo quadro a tempera: una gondola che passa sotto il Ponte dei Sospiri, a Venezia. Il passo successivo avviene sui primi album da disegno Raffaello nello studio di François Tumbarello, pittore italo-tunisino, che gli fa conoscere la forza della luce dentro l'ombra, costringendolo a disegnare, solo a matita, per più di un intero anno prima di concedergli l'utilizzo del colore con gli Homerun-Pas: pastelli a cera morbidi e spalmabili con le dita, circostanza che lo innamora del materico che dipinge in "spirito e fogli". A sedici anni, la sua prima personale di pastelli alla Galleria Comunale "Virzì" della sua città natale, spazio senza luogo e senza tempo, tanto da indicargli una via di manipolazione de-figurativa dell'arte mostrata che lo condurrà ad attraversare, negli anni a venire, stili e tecniche diversi.
A vent'anni si trasferisce a Milano dove studia Industrial Design, Art Direction e Copywriting presso lo I.E.D. - Istituto Europeo di Design. Si laurea e lavora nella comunicazione pubblicitaria presso Agenzie nazionali e internazionali di grande spessore professionale. Tiene l'arte pittorica sempre pronta ad intervenire, nella propria vita, per allargare ogni confine di pensiero. Torna a dipingere a Roma coi "Cento Pittori" di Piazza di Spagna, e con il "Working-Progress" di Via Margutta per tre anni consecutivi, dal 1998 al 2001. Questo quando è ormai maturo trentenne e lavora da anni come Direttore Creativo. Espone più volte presso "Blu di Prussia" e "Hariel", due note gallerie romane, e hanno inizio i suoi successi di riconoscibilità artistica. Partecipa a diverse collettive in Italia: a Milano e a Venezia, fino a giungere alla sua più importante esposizione personale, a Roma, presso la Galleria d'arte "Gesù e Maria" dove ottiene valorizzazione critica ed è inserito in prestigiosi annuari d'arte contemporanea con scritto critico di Antonello Trombadori. Lo nota anche il critco e storico dell'arte Vittorio Sgarbi che gli indica un più coerente sviluppo della sua "vena" de-figurativa con l'arte contemporanea. Negli anni 2000 espone in diverse personali e collettive nella sua città d'origine, Marsala, riscuotendo successo a "San Pietro", al "Merkaba", "Da Tuzza", e al "Convento del Carmine", tornando più volte a riconsiderare le proprie visioni stilistiche con sempre nuova ricerca, anche dei materiali. Nel 2011 partecipa, a Salemi, alla mostra "TRENTASEI VOCI TRICOLORE". Nel Luglio 2012 è scelto, con altri artisti siciliani, per partecipare al C.A.M. - Campus Archeologico Museale (Triscina di Selinunte), per rappresentare con "plastopitture" di soggetti classico- ellenistici, ricavati su spesse lastre metalliche, una visione artistica contemporanea. Oggi, la sua personale storia di ricerca continua attraverso l'utilizzo di nuovi materiali di supporto, ma soprattutto, attraverso la maturata scelta che lo ha condotto all'astrattismo materico. TECNICHE: Olio su tela - Acrilico su tela, su cotone, su juta e su superfici plastiche trattate. Hanno scritto di lui: Antonello Trombadori Carla Ricevuto Antonino Contiliano Gianna Panicola |
|
C O N T A T T I