Tiziano Ghedina e Ilir Avrami - La negazione dell'immagine | Settembre 2024
Luce, colore, contrasti e assonanze, realtà e finzione si alternano nella pittura di Tiziano Ghedina e Ilir Avrami, tendendo a negare l'evidenza della forma, per suggerire situazioni, frangenti e stati d'animo.
Per Tiziano Ghedina il ritratto o la figura sono intesi come strumento di analisi, conoscenza, comprensione e rielaborazione espressiva dell'animo umano: una ricerca che scende in profondità e per questo tende a condurti lontano dakke sembianze fisiche del soggetto ritratto. Si tratta quindi di una costruzione pittorica della realtà, dove i dismorfismi, le linee ed i colori si accavallano, si propagano e si compenetrano, ben oltre il legittimo gioco del movimento che i volumi dei corpi generano, lontano da stereotipi e da schemi mentali precostituiti. Ilir Avrami ha un concetto di "bellezza" che fa riferimento, piuttosto che al gusto corrente, ai più improbabili linguaggi dell'arte, del contemporaneo. La "bellezza" per essere apprezzata richiede un lungo e complesso percorso di interiorizzazione, di introspezione, di "intelligenza", cioè leggere dentro. La sua ricerca consiste nell'indagare il mistero, proiettarsi verso l'ignoto, cercare la sorpresa, inseguire la leggerezza, sospingere la mente in un'altra dimensione, una ricerca volta a cogliereil suono dei suoi colori. Curatrice Serena Poletti |
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