Simone Zaugg - Wechselwirkung | Novembre 2018
In italiano si traduce con azione reciproca, ma mi piace più detto in tedesco: Wechselwirkung.
L’idea di questo progetto mi è venuta quando ho cominciato a fotografare Antonella, che è sarda, ma ha vissuta per anni a Venezia. Sono svizzera e vivo in Sardegna; ho viste delle coincidenze nei nostri dubbi, nei nostri punti di vista. Le difficoltà ma anche l’arricchimento che prova qualsiasi persona che ha vissuto in diversi luoghi e non ha radici in un unico posto. Quando sono in Svizzera e parlo tedesco sono un’altra persona rispetto a quando sono in Sardegna e parlo l’italiano. Una esperienza di ruoli molteplici che tutti noi viviamo: quando siamo padri o madri non siamo la stessa persona che quando siamo lavoratori o mariti e mogli o amici o figli. L’ambiente ci influenza e noi influenziamo chi e cosa ci sta attorno. L’ambiente influenza qualsiasi oggetto e l’oggetto influenza l’ambiente. Un albero nel bosco non è lo stesso che un albero in un vaso nel terrazzo. Questo intendo con Wechselwirkung. Con le mie foto sovrapposte voglio esprimere questa influenza reciproca. Mi piace anche accostare realtà che non hanno niente in comune. Assieme formano una nuova unità, una nuova armonia. Una unità surreale. Le mie foto sono ricomposte e lavorate con Fotoshop, ma non per ingannare e far apparire più bella la realtà, ma per creare una realtà altra, al tempo stesso onirica e surreale. Simone Zaugg è nata a Zurigo e cresciuta in un paese lì vicino. Già da ragazza ha cominciata a fare foto e le ha sviluppato nella camera oscura, scoprendo che nella fotografia la post produzione è fondamentale. A 25 anni si è trasferita nella Svizzera Italiana e nel 2004 in Sardegna. Con l'inizio della fotografia digitale ha abbandonato completamente la fotografia se non per documentare la vita famigliare. Nel 2014 ricomincia, quasi avidamente, a fotografare. Con un misto di rammarico - per la perduta dimensione artigianale - e di fascinazione, ha scoperto la post produzione digitale. Già con le foto analogiche le piaceva fermare il rullino per sovrapporre una foto sopra l’altro. Quando ha scoperto come farlo con dei programmi digitali, le si è aperto un mondo. Ha esposto i suoi lavori a diverse mostre collettive in Sardegna e in Svizzera. |
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C O N T A T T I