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2016

Ray Canciani  | Agosto-Settembre 2016

“Inizio i primi scatti quasi 25 anni fa, grazie agli stimoli di Riccardo, mio padre, che è un ottimo fotografo. Mi affida la sua già datata Zenit, corredata di 50mm e 300mm con impugnatura a fucile. Imparo a conoscerla e comincio a scoprire il mondo della fotografia. Ricordo le camminate in montagna a caccia di marmotte da fotografare con l'attrezzatura (pesantissima) sulle spalle. Ma la soddisfazione data dalle foto realizzate non ha pari!

Perfeziono  la tecnica con la pellicola e passo, negli anni, ad una più moderna Canon. Siamo ancora ai tempi del liceo, con pochissimi soldi da spendere ma tutto quello che ho va per comprare pellicole e soprattutto per pagare il fotografo, con risultati a volte felicissimi, a volte molto deludenti.

Dopo l'avvento delle digitali, rimango fermo per alcuni anni, quasi perdendo interesse per la fotografia, ma la riscopro quando riprendo a scattare con una semi-compatta, una Panasonic-Lumix che mi regala belle soddisfazioni. Intanto in casa è arrivata una nuova piccolina, la Canon 1000D. Purtroppo non è mia, ma di mia mamma, che nel frattempo si è scoperta grande fotografa di uccellini nelle oasi naturali.

Arrivano anche due Nikon e finalmente la piccola Canon passa nelle mie mani! La gioia è immensa e comincio a portarmela sempre dietro, in ogni luogo. Le compro anche un Sigma  18-200mm con cui saluto il 18-55mm del kit.

Scatto bene, volentieri, e i risultati sono spesso ottimi, anche se la risoluzione offerta non è altissima. Dopo un paio d'anni decido che è il momento del salto di qualità, intermedio, prima di un corpo Full Frame. Mi compro la mia prima vera macchina, una Canon 60D e le regalo  quasi subito di un bel 50mm focale fissa.
Ma, come in tutte le favole, improvvisamente la mia fida compagna dopo qualche mese di uscite smette di funzionare, si blocca e non riesco a capirne il motivo. Mi capita d'occasione una 5D MkII. Decido di prenderla perchè non posso stare senza macchina e, come per magia, la “vecchia” 60D riprende a funzionare e dal quel momento non perde più un colpo! Beh, la userò come corpo di scorta.

​...e arriviamo al presente. Molti scatti fatti e molti ancora da fare. La famiglia si è nel frattempo allargata. Sono arrivati anche un supertele 120-400mm, per quando devo andare a caccia di animali selvatici o uccellini (caccia fotografica, ovviamente) e il mitico (e costosissimo!) Canon 70-200 f2.8.
Ho tutto quello che mi serve, e forse anche di più, ma ne sono orgoglioso. Non sento il peso dello zaino sulle spalle quando mi muovo per Venezia a caccia di soggetti interessanti, a caccia di attimi da fermare. Amo la fotografia e credo che l'amerò sempre...
C O N T A T T I

Ray Canziani


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