Lucia Buricelli | Nowhere people - Giugno 2015
Mi chiamo Lucia Buricelli, ho 20 anni e sono nata a Venezia il 12/09/1994. Ho frequentato il liceo classico e una volta terminato ho deciso di intraprendere una strada un po' insolita per chi esce da questo liceo. Mi sono iscritta alla Naba, Nuova accademia di belle arti di Milano, più precisamente al corso di Graphic design e art direction. Ora sto frequentando il secondo anno. Ciò che mi ha spinto ad iscrivermi alla Naba è stata la mia grande passione per la fotografia. Tuttavia il corso di grafica a cui mi sono iscritta ha poco a che fare con la fotografia. Inizialmente ero più propensa a frequentare direttamente un'accademia di fotografia ma alla fine ho scelto grafica. Una volta terminata la triennale mi piacerebbe frequentare un master in fotogiornalismo, magari all'estero. Mi sono avvicinata alla fotografia circa 4 anni fa. Stavo leggendo un articolo su steve mccurry, sono andata a vedere le sue foto e sono rimasta incantata. I miei genitori mi hanno regalato la mia prima macchina fotografica, una Nikon D3100, ed ho iniziato a frequentare un corso di fotografia con Mark de tolleinare, grande insegnante grazie al quale ho imparato moltissimo. Pian piano mi sono appassionata sempre di più, ho cominciato a girare da sola per Venezia e a fotografare di nascosto gente che non conoscevo. Non ho mai avuto paura di fotografare persone che non conoscevo e senza che loro lo sapessero. Non mi piacciono le fotografie troppo costruite, quelle con le persone in posa, in un luogo ben definito. Non mi dicono nulla sono prive di spontaneità. Quando faccio foto cerco di non rendere mai tutto chiaro. Mi piacciono quelle foto in cui l'osservatore è costretto a porsi delle domande mentre le guarda. Mi sento fortunata ad essere nata in una città come venezia piena di suggestioni. Amo fotografare soprattutto persone, mi piacerebbe molto avere la possibilità di viaggiare in tutto il mondo.
Il titolo che ho scelto per questa mostra è "Nowhere people", ossia " persone di nessun luogo ". questo titolo prende spunto da una famosissima canzone dei Beatles che perla di un uomo che ha perso la propria identità.. delle persone rappresentate in queste foto io non conosco la loro reale identità, ma fotogafandole ho provato a dare loro un'identità immaginaria, secondo il mio punto di vista. Ho provato ad immaginare chi potesse esserci dietro a quei soggetti, le loro vite e i loro sentimenti. Ognuna di queste persone è raffigurata mentre compie un gesto e quest'ultimo irripetibile ma rimane fissato nel tempo. Tuttavia non potrò mai sapere chi sono veramente, ma alla fine tutti noi siamo "persone di nessun luogo", agli occhi di individui che ci vedono per la prima volta, ma tutti noi siamo legati qualche modo gli uni agli altri. tutti siamo stati bambini, possiamo innamorarci, sposarci e invecchiare. Ognuno in modo diverso ovviamente. nella prima parte della mostra ho voluto rappresentare proprio le diverse "fasi " della vita. nella seconda invece ho voluto inserire fotografie di donne provenienti da le diverse parti del mondo, ognuna di loro con una propria storia e con qualcosa da raccontare. |
C O N T A T T I