Genesio Pistidda - Madre | Aprile 2016
Come moderne icone bizantine, le figure femminili di Genesio Pistidda occupano lo spazio della composizione saturando lo sfondo scuro con il prezioso ricamo del velo intensamente decorativo. La struttura di scorcio e l'azzeramento del volto caricano l'immagine di forza evocativa e,contemporaneamente, mettono in atto una serie di suggestioni visive che le varianti cromatiche e luminose accentuano ed esaltano. In realtà, l'impaginazione, semplice quanto efficace, riprende l'impianto della ritrattistica classica rimodulata nella sequenza in serie di derivazione pop.
Così un copricapo di pizzo che incornicia un volto assente si presta, nell'andamento della forma e nell'accensione dei colori, a sollecitare rimandi multipli, dal costume tradizionale sardo al velo mussulmano. In ogni caso appare chiara la sottesa poetica che rende omaggio alla donna, a tutte le donne come a tutte le madri, nell'infinita ricchezza inventiva delle soluzioni grafiche. Il velo acquista così un vasto significato simbolico: segno di raccordo tra culture lontane e apparentemente opposte, rivela la propria cifra universale nella continuità e nel conflitto tra tradizione e contemporaneità. Come nel lavoro di Shrin Neschat, a cui queste composizioni vogliono rendere un piccolo tributo nel gioco di emozioni e sovrapposizioni che creano, ma anche nel desiderio di riconciliazione tra Oriente e Occidente. Mariolina Cosseddu
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C O N T A T T I